Azioni

Azioni preparatorie, elaborazione di piani di gestione e/o di piani d’azione

A.1 Reimpegno delle parti interessate e firma del protocollo d’intesa

A.2 Modellistica ecologica di nicchia e risposta ai cambiamenti climatici

A.3 Analisi della diversità genetica

A.4 Analisi della dipendenza dai trofici

A.5 Piano di attuazione

A.6 Standardizzazione delle procedure operative

 

Acquisto/locazione di terreni e/o compensi per diritti d’uso

 

Azioni di conservazione

C.1 Raccolta del germoplasma

C.2 Propagazione vegetale

C.3 Preparazione del sito

C.4 Eradicazione e mitigazione delle IAS

C.5 Traslocazione di piante (rafforzamento/reintroduzione/introduzione della popolazione)

C.6 Protezione del sito

 

Monitoraggio dell’impatto delle azioni progettuali

D.1 Monitoraggio della linea di base

D.2 Valutazione dell’efficacia delle azioni di conservazione

D.3 Monitoraggio socio-economico

 

Sensibilizzazione del pubblico e diffusione dei risultati

E.1 Comunicazione e sensibilizzazione

E.2 Costruire la partecipazione e il supporto

E.3 Networking, trasferibilità e replicabilità

 

Gestione del progetto

F.1 Gestione del progetto

F.2 Piano d’azione After-LIFE

  

Le azioni preparatorie (A) sono progettate per garantire il successo della traslocazione delle piante, massimizzando l’investimento per:

– confermare l’impegno dei proprietari terrieri e delle autorità Natura 2000 sottoscrivendo specifici Protocolli d’Intesa

– valutare la diversità genetica esistente nelle popolazioni target

– valutare le dipendenze trofiche nelle specie selezionate

– modellare la nicchia ecologica di ciascuna specie per valutare la risposta ai cambiamenti climatici

– elaborare piani di implementazione specifici per sito e specie

– standardizzare le procedure operative in tutta la rete.

Le azioni di conservazione (C) mirano ad attuare tutte le fasi del ciclo di traslocazione vegetale in 139 popolazioni di 29 specie in 76 SIC/ZSC per una superficie totale di 450.250 ha, tra le quali ricordiamo:

– la preparazione del sito per ospitare le specie bersaglio con la rimozione o la mitigazione delle minacce

– la raccolta di germoplasma (almeno 1.000.000 di semi/spore) con un prelievo non superiore al 20% del materiale per evitare danni al suo potenziale riproduttivo

– la sua caratterizzazione e conservazione a lungo termine nelle banche di semi partner con un programma di duplicazione come back-up di sicurezza.

– la moltiplicazione di massa di ciascuna specie, per un totale di almeno 50.000 piante.

– la traslocazione di almeno 20.000 individui in 139 popolazioni, replicata in diversi periodi dell’anno per almeno 2 anni mescolando diverse fasce di età.

Le azioni di monitoraggio (D) misureranno l’insediamento delle piante dopo la traslocazione secondo i protocolli del Manuale Nazionale di Monitoraggio delle specie della Direttiva Habitat, raccogliendo dati sul numero individuale, sull’allegagione (fase iniziale dello sviluppo dei frutti successivo alla fioritura, uno dei momenti più importanti dello sviluppo del futuro raccolto) e sul reclutamento di semi e frutti. Questa azione valuterà anche la consapevolezza delle parti interessate delle azioni del progetto, l’impatto sulla società, la politica agricola, l’economia e la cultura.

Le attività di divulgazione (E) si baseranno su un sito web interattivo, newsletter, social media, conferenze stampa, materiale informativo di varia natura, eventi artistici speciali, congressi internazionali, volantini, Layman’s report, aiuole in città selezionate e protocolli e risultati di propagazione specie-specifici sviluppati e distribuiti a livello nazionale alle autorità Natura 2000 in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente.

Il networking includerà visite di scambio con altri quattro progetti LIFE attualmente in corso, mentre la trasferibilità svilupperà tre studi di fattibilità per la replica di progetti in altre aree dell’UE ricche di biodiversità nei Balcani, a Cipro e in Spagna.